sabato 2 maggio 2009

Articolo tratto da L'arena.it

Film, la voglia di vivere il desiderio di cedere
AL CINEMA. DA «LE INVASIONI BARBARICHE» ALL’ANNUNCIATO «MARIANGELA» DI PLACIDO

11/02/2009 e-mail print A «Lo scafandro e la farfalla»I temi dell'eutanasia e del suo rifiuto sono stati più volte oggetto-soggetto di film. Tra i più recenti, ricordiamo «Le invasioni barbariche» del regista canadese Denys Arcand che tocca il tema dell'eutanasia per affermare la perdita di punti di riferimento, anche morali, dopo i tragici eventi dell'attentato terroristico in America dell'11 settembre 2001. «Mare dentro» del 2004 diretto dallo spagnolo Alejandro Amenábar e interpretato da uno straordinario Javier Bardem affronta il tema dell'eutanasia prendendo spunto da una storia vera mentre «Million dollar baby», datato pure 2004, diretto e interpretato da Clint Eastwood, tratta, tra l'altro, il tema dell'eutanasia attiva
Nel 2006 Alfonso Cuarón, ne «I figli degli uomini», ipotizza un futuro in cui la società è al collasso e lo Stato fornisce gratuitamente Quietus, il kit per l'eutanasia fai da te. Particolarmente toccante è poi «Lo scafandro e la farfalla» di Julian Schnabel, tratto dal libro autobiografico del giornalista francese Jean Dominique Bauby, vittima della «locked-in syndrome» che, dopo aver stabilito con una logopedista un sistema di comunicazione attraverso il battito di una palpebra, racconta la sua vicenda e l'insaziabile voglia di vivere.
Il primo film italiano sull'eutanasia, datato 2008, si intitola «La finestra sul mare». La storia nata da un idea di Mauro Cerminara, narra la vicenda di Alex, giovane calciatore di talento, la cui vita viene sconvolta da un incidente automobilistico, che lo costringe immobile a letto spezzando tutti i suoi sogni. Si intitola invece provvisoriamente «Mariangela», il film che Michele Placido girerà sul tema. Protagonista è Mariangela Melato nel ruolo di una madre di due figlie che vive il segreto della malattia e che non sa come porre fine alle proprie sofferenze. Dice il regista: «È una provocazione che voglio lanciare».